Descrizione botanica
Famiglia: Labiate
La nostra Verbena officinalis non va confusa con la verbena odorosa (Lippa citriodora), nota anche come erba luisa o cedrina, più ricca in oli essenziali e per questo molto utilizzata in aromaterapia. La Verbena officinalis è una pianta erbacea perenne facilmente distinguibile per i suoi frutti lilla o rosa delicatamente profumati che formano piccole esili spighe in cima a uno stelo alto circa 60 cm. Le foglie molto rade, sono divise in tre foglioline. I frutti sono capsule a forma di cuore che racchiudono 4 semi. Dove si trova: è un’erba molto diffusa in tutta la Penisola. Si trova comunamente nei prati, ai cigli delle strade, lungo i muri e nei terreni incolti. Cresce preferibilmente in collina. Parti utilizzate: le foglie e le sommità fiorite. Epoca di raccolta: si raccolgono d’estate, da giugno- luglio, prima che si aprano i fiori, e fatta seccare rapidamente. Le sommità si recidono a circa 40 cm dalla cima.
Tradizione e mitologia
I latini la chiamavano Herba Veneris, era celebrata come erba dell’amore, con proprietà afrodisiache e la consideravano magica oltre che medicamentosa. Nell’antichità veniva usata per i filtri d’amore e per le iniziazioni magiche, poiché le venivano anche attribuite facoltà divinatorie, gli indovini la bevevano prima di fare predicazioni. Era ritenuta anche capace di guarire l’epilessia, di elminare e di aumentare la secrezione lattea. Il nome Verbena è di origine celtica , da ferr= guidare e faen = sasso, nel senso di espellere i calcoli, in quanto questa pianta era ritenuta utile per eliminare i calcoli renali. Era chiamata anche “erba sacra”dai popoli latini perché veniva utilizzata per purificare i templi prima di qualsiasi rituale, ed il suo uso era considerato un sacrificio a Venere. Per questa venerazione anche chi la portava addosso era considerato sacro: se ne adornavano di verbene soprattutto i verbenari (messaggeri-ambasciatori dell’antica Roma) incaricati di stipulare alleanze con il nemico, sperando che la Verbena garantisse la loro incolumità. Infatti secondo altri il nome deriverebbe proprio da “verga”, era infatti la verga la pianta con cui venivano lievemente percossi i verbenari. Gli antichi romani la utilizzavano per cerimonie religiose e veniva bruciata insieme all’incenso, veniva posta sugli altari, pubblici e domestici, utilizzata per adornare le statue delle divinità e bruciata per purificare gli ambienti.
La Verbena nella tradizione popolare
Si riteneva utile per eliminare i calcoli, alleviare i dolori reumatici, scacciare la febbre. Anticamente era considerata buona per ogni cosa, per i morsi dei serpenti, per cacciare le pietre dai reni o allontanare i demoni, secondo la necessità, dalla medicina popolare è giudicata soprattutto un valido diaforetico, da alcuni superiore al chinino, un antielmintico e un antispasmodico. La tradizione popolare ne sfrutta i principi amari per stimolare l’appetito e favorire la digestione,virtù diuretiche e depurative del fegato e della milza. Leclerc la trovò efficace nelle nevralgie, anche quelle del trigemino, e Negri la consiglia come amaro tonico per gli ingorghi dle fegato e dei reni. La credenza popolare che la Verbena favorisse il parto è stata confermata quando è stata isolata la verbenina , sostanza che stimola la contrazione uterina.
LaVerbena sotto l’influenza di Venere e Mercurio
Gli alchimisti la chiamavano il “sangue di Mercurio”, perché ne apprezzavano le qualità nervine e mercuriane, le capacità di rilassare e chiarificare la mente. Queste qualità meditative, erano molto apprezzate anche in India, tra i buddhisti. La verbena quindi è caratterizzata da due influenze ( Venere e Mercurio). La loro sinergia spiega molte delle virtù terapeutiche della verbena (di stimolo e di rilassamento): la verbenina infatti stimola le contrazioni uterine, gli spasmi del parto e successivamente la secrezione lattea, contemporaneamente , contiene un altro principio , la verbenalina, dall’azione antispasmodica utilizzabile in caso di amenorree e metroraggie dolorose e nelle crisi nervose della pubertà e menopausa. Quest’azione duplice e opposta azione venusiana sull’apparato genitale femminile è chiaramente possibile grazie ad un lucido funzionamento del sistema nervoso che deve scegliere quale dei due principi attivi utilizzare. E questa capacità di discriminazione, questa chiarezza mentale, è tipicamente mercuriana. La sua dualità la possiamo inoltre evidenziare riguardo i suoi amari che stimolano la digestione e le attività epatiche, ma spesso vi possono essere forme nervose e spastiche e anche in questi casi la sinergia tra le due divinità consente alla verbena di risolvere quei problemi esercitando una positivia azione sedativa. Questa azione calmante e antidolorifica fa apprezzare la verbena anche per la nevralgia del trigemino, per le nevralgie in genere, dolori reumatici, sciatiche, lombaggini e celluliti.
Principi attivi:
- Glucosidi amari (verbenalina e verbenina)
- Mucillagine
- Sostanze amare
- tannini
- Olio essenziale
- Acido salicilico
Azione:
- Antidepressiva,
- Antinevralgica
- Analgesiche
- Antinevralgiche
- Sedativa e tonica del sistema nervoso
- Antispasmolitica,
- Uterotonica, facilitante del parto
- galattagoga
- Tonificante dei reni,
- Digestiva
- Coleretica
- Epatica
- Diuretica
- Sudorifera e febbrifuga
Impiego terapeutico
E’ una pianta tipicamente femminile: un tempo, le levatrici ne somministravano una forte tisana nell’ultima fase del parto, per facilitare le contrazioni uterine. Questo effetto era ben conosciuto fin dai tempi degli egizi ed è stato confermato, dalla scienza moderna: la verbenina è inafatti una sostanza, isolata della Verbena, che effettivamente stimola le contrazioni uterine, quindi non va assolutamente somministrata per via interna durante la gravidanza. E’ invece di grande aiuto durante il parto, per rinfrescare e tenere su nei momenti difficili del travaglio. La Verbena è un’erba che rinforza il sistema nervoso, mentre rilassa qualsiasi tensione e stress. E’ usata per attenuare la depressione e la malinconia, specialmente quando seguono malattie come l’influenza. E’ di aiuto negli attacchi apoplettici e isteria. Come diaforetico è usato nei primi momenti della febbre. Come rimedio epatico giova in caso di infiammazione della cistifellea e nell’itterizia. La si usa come collttroio contro caire e problemi alle gengive. L’uso di questa pianta da ottimi risultati per curare nevralgie, cefalee, reumatismi e disturbi gastrici. Poiché talvolta le sue componenti possono dare disturbi secondari, è preferibile un suo impiego per uso esterno. Due o tre tazzine al giorno di infuso, sono comunuqe ben tollerate, per un effetto digestivo. Importante è non superare la dose.
- Depressioni nervose croniche e stati malinconici
- Crisi nerovse della pubertà e della menopausa
- Nevralgia del trigemino
- Emicranie
- Colecistopatie
- Insufficienza secrezione lattea
- Amenorrea e mestruazioni dolorose
- Emicrania, nevralgie del trigemino,
- Dolori lombaggine, sciatica
- Celluliti dolorose
- Digestioni difficili
- Ingorghi del fegato e liatiasi biliari
- Ritenzione idrica
- Renella ed eccesso di acidi urici
- Dermatiti
Fiori di bach “Vervain”
La Verbena (Vervain) è il rimedio di Edward Bach volto a equilibrare la tendenza al fanatismo. E’ destinato a coloro che si credono i soli depositari della verità e vogliono persuaderne gli altri. Individui che credono in alti ideali, in rigide ideologie, si dedicano solitamente ad attività dove possono esercitare il loro bisogno di comando: divengono predicatori, guerriglieri, oppure abbracciano carriere di dirigenza. I distrubi organici e psichici che possono verificarsi, sorgono da un eccesso di ego e dal potrre ogni interese nell’eserciio della mente: i centri di energia del corpo, che non apartengono alla testa, ne vengono di conseguenza depauperati. L’eccesso di tensione si manifesta sovente nella contraizione delle spalle e del collo, con cefalee, ipertensione, artrosi cerviacale, frigidità o scarsa vitalità sessuale, nella donna provoca diverse patologie del sistema riproduttivo. Questo fiore è molto indicato anche per i bambini iperagitati, dotati di energie inesauribili. I benefici sono: induce le personalità fortemente egocentriche ad accettare le idee degli altri, migliora lo stato generale di tensione e di continua opposizione rendendo più equilibrati e facili i rapporti con gli altri. E’ anche un buon rilassante della tensione muscolare, favorendo lo stato di riposo e il sonno. Le caratteristiche postive del tipo Verbena sono il saper dirigere gli altri con misura e comprensione,senza prevaricare l’altro.
In Aromaterapia
In Aromaterapia si preferisce la Verbena odorosa (Lippia citriodora, originaria del Sudamerica, Cile) , ricca in olii essenziali dal gradevole e fresco profumo limonaceo floreale-fruttato. L’essenza trova un ottimo impiego diluito in un olio vegetale, per curare l’insonnia e i problemi di ansietà, il massaggio deve essere effettuato sulle tempie e sulla nuca. Questa essenza rinfresca, dà energia e capacità dinamica. E’ utile quindi, quando ci si sente stanchi, apatici, svogliati e disinteressati. E’ adatta ai giorni pesanti dell’estate o alle grigie giornate lavorative in ufficio. Ha un effetto stimolante sulle funzioni cerebrali e sulla concentrazione. La verbena rinfresca senza raffreddare: la testa risulta fresca ma contornata da una corona calda. E’ indicata molto alle persone che sono legate al passato, e che per questo non vivono bene il passato e ad aprirsi a nuove situazioni, procura gioia e meraviglia. E’ un tonico per lo stomaco, l’olio essenziale assunto per via orale cura la debolezza digestiva, i crampi addominali e la stipsi leggera. La pianta è nota come rimedio contro le vertigini, in questo caso si ricorre ad inalazioni secche dell’essenza. L’essenza di Verbena al 100%pura è molto rara, nella maggioranza dei casi l’ essenze in commercio, vendute come Verbena indiana, sono una combinazione di Verbena e del più economico Lemongrass.
Attenzione! L’olio essenziale non è per uso alimentare, è controindicato in gravidanza, durante l’allattamento e nei bambini piccoli. E’ fotosensibilizzante, pertanto è da evitare prima di esporsi al sole o a lampade abbronzanti.
Indicazioni dell’olio essenziale di verbena:
- È riequilibrante del sistema nervoso, rilassa e favorisce il buon umore. E’ un essenza particolarmente indicata negli stati di tensione nervosa, stress, ansia e panico, stanchezza psicofisica.
- È utile per chi soffre di depressione ed è anche in grado di vincere l’insonnia,
- È adatta negli ambienti di lavoro per la sua azione benefica sulle facoltà mentali, ma anche del suo aroma rinfrescante. Migliora la concentrazione, contrasta svogliatezza e disinteresse, È l’essenza dell’attenzione, da usare in ufficio o in biblioteca, per evitare distrazioni durante lo studio e la lettura e per concluedere lavori che sembrano interminabili, consentono quindi di superre l’affaticamento e la noia che impediscono di svolgere attività intellettuali.
- squilibri del fegato e del pancreas,
- È tonificante a livello gastroenterico ed epatico, è quindi adattol in caso di disturbi digestivi e biliari e per effettuare cure disintossicanti primaverili. Indigestione, disturbi di stomaco, crampi apparato digerente,
- Azione antisettica e antimicrobica e se ne consiglia perciò l’uso in caso di distrubi dell’appartato respiratorio, come tosse, raffreddore, asma, bronchiti e faringiti.
- Agisce a livello ormonale, è in grado di stimolare la secrezione di latte nelle perpuere e regolarizza la produzione naturale di ormoni nelle donne e può facilitare il parto
- Efficace a calmare la tachicardia e le vertigini.
Come utilizzare l’olio essenziale di Verbena:
L’olio essenziale di Verbena, si può utilizzare diluito in un olio vegetale, per ottenere un olio da massaggio, in diffusore per ambiente, a secco. Attenzione non deve essere utilizzato per uso alimentare.
- Olio da massaggio per tensione muscolare dolorosa che si accumula a livello della nuca e delle spalle. Aggiungere 4 gocce di verbena a un cucchiaio di olio vegetale (mandorle, iperico, arnica..) e farsi massaggiare dolcemente i muscoli della nuca, delle spalle e cuoio capelluto, o preparare su 50 ml di olio d’iperico 15-20 gtt di olio essenziale.
- Inalazione diretta o a secco per la depressione e ansia lievi: porre all’occorrenza una goccia di olio essenziale di verbena su un fazzolettino e aspirare l’aroma.
- Utilizzare l’essenza con diffusore per aromaterapia.
Come utilizzare la pianta di Verbena officinalis
- Infuso: un cucchiaio per tazza di acqua bollente, lasciare in inufisione coperto per 10-15 minuti. Bere 2-3 tazze al giorno. Non superare la dose.
- Estratto idroalcolico: 40 gtt in poca acqua per 2-3 volte al giorno, lontano dai pasti
- Per uso esterno: (nevralgie, lombaggini, sciatica, cellulite dolorose) si applicano compresse imbevute in infuso al 5%.. Ricetta per i dolori reumatici: lasciare in infusione 100gr di verbena in un litro d’acqua bollente per un quarto d’ora. Filtrare e adoperare questo infuso per impacchi sulle parti dolenti. Ripetere anche più volte al giorno. E’ possibile trarre giovamento da impacchi di questo tipo anche per emicranie.
- olio essenziale: solo per uso esterno (vedi sopra).
Controindicazioni:
Essendo uno stimolante uterino la verbena è da evitare in gravidanza. Alcuni studi ne avrebbero evidenziato anche un’azione antitiroidea: va quindi tenuto conto della funzionalità tiroidea di chi se ne serve.
Verbena interazione con farmaci:
- terapie ormonali;
- sedativi;
- farmaci utilizzati per il controllo della pressione arteriosa.