L’Ippocastano è un maestoso albero originario dei monti dell’Albania e del Nord della Grecia, ma introdotto in Europa nel 1550. Può raggiungere 30 metri d’altezza, le foglie palmate e i frutti sono simili al frutto della castagna.
Componenti e principi attivi
Contiene soprattutto saponine (escina), tannini-flavoni, quercitina. Nella corteccia , nelle gemme e nel pericarpo troviamo: cumarine. Nelle foglie fresche e semi vitamina C, K1, vitamine del gruppo B.
Proprietà:
Erba amara, astringente, antipiretica, diuretica, antinfiammatoria; riduce la permeabilità capillare e l’edema locale.Anticamente in Turchia i cavalli bolsi (affetti da difficoltà respiratoria) venivano curati con i frutti macinati di ippocastano. Infatti , ilnome italiano significa infatti “Castagno dei cavalli”. Il primo utilizzo, fu segnalato nel 1555 dal Mattioli che ne fece uno scopo veterinario, come astringente. Leclerc nel 1909 ne fece un prodotto utile per la congestione e ipertrofia prostatica. I semi e le gemme di Ippocastano rivelano notevoli proprietà terapeutiche nel distretto venoso. I flavonoidi ( escina e saponine), assicurano proprietà anti-edemigene, vasoprotettrici ed antflogistiche. Esercitano sulla parete venosa un’azione vaso-costrittrice che si manifesta clinicamnte con la riduzione delle nodosità venose ed emorroidali, con l’arresto delle microemorragie e la scomparsa del dolore. Inoltre l’ippocastano aumenta il tono venoso in generale, facilita il flusso ematico a livello portale e riduce la stasi pelvica, prostatica e emorroidale.
Organotropismo
Le gemme di Ippocastano hanno uno spiccato tropismo per i vasi venosi e sono il rimedio specifico della stasi e congestione venosa.
La persona che necessita di Aesculus ippocastano è un biotipo astenico, sedentario, lento, pletorico,, che soffre di congestione venosa alla piccola pelvi (emorroidi-prostata-utero) e che avverte confusione, malessere e astenia al mattino al risveglio. Tutte le condizioni peggiorano durante il sonno per azione del calore che fa aumentare la stasi, mentre il freddo e il movimento moderato favorisce la circolazione.
Indicazioni:
- stasi venosa periferica, varicosità, varici, tromboflebiti, emorroidi
- stasi della porta con conseguente congestione epatica dolorosa
- stasi pelvica con varicocele-prostatismo-dismenorrea-menometrorraggie.
- varici pelviche
- costipazioni croniche con emorroidi brucianti, congeste, bluastre e sanguigne
- trombosi emorroidaria
- algie lombo-sacrali, lombagine, coadiuvante nelle discopatie
- geloni
- fragilità capillari
- enfisema (con Corylus avellana e Rubus fructicosus)
- costituzione reumatica
Associazioni utili:
Con Sorbus Domestica nella stasi linfatica e con Castanea Vesca che è il suo complementare nella patologia varicosa.
Modalità d’uso:
Aesculus Hippocastano gemme: 50-150 gtt al giorno , in poca acqua, in 2-3 somministrazioni.