IPERICO (Hypericum perforatum)
DESCRIZIONE BOTANICA
Famiglia: Hypericaceae
Nomi popolari: erba di San Giovanni, Cacciadiavoli, Piratro..
L’ Iperico è una pianta erbacea perenne semisempreverde, a fusto diritto, ramoso, alto fino a 60 cm. con piccole foglie opposte ovali-allungate. I fiori sono color giallo formati da 5 petali delicati riuniti in corimbi, raggiungono la fioritura massima verso il 24 giugno ( ricorrenza di San Giovanni) da cui il nome popolare di “erba di San Giovanni”.
L’ Iperico è ben riconoscibile anche quando non è in fioritura perchè ha le foglioline che in controluce appasiono bucarellate, in realtà sono piccole vescichette oleose da cui deriva il nome perforatum, mentre ai margini sono visibili dei punti neri, strutture ghiandolari contenenti ipericina (da ciò il nome erba dell’olio rosso), queste strutture ghiandolari sono presenti soprattutto nei petali.
Habitat:
Preferisce i boschi radi e luminosi, comunque all’aperto per tutto l’anno, poichè non teme il freddo. Originario in tutta l’Europa, soprattutto dell’arcipelago britannico, è oggi diffuso in tutte le regioni d’Italia e in tutto il mondo. Predilige posizioni soleggiate o semi-ombreggiate e asciutte come campi abbandonati, al margine delle strade, lungo i fossi, sotto i cespugli, nelle vigne e nei posti secchi.
La droga:
Si utilizza tutta la pianta fiorita (foglie e sommità fiorite), fresca o essiccata.
Epoca di raccolta:
Da maggio ad agosto. L’iperico va reciso, a una distanza di 25 cm. dalla sommità, prima della completa apertura dei fiori.
MEDICINA ANTICA
E’ una pianta assai apprezzata fin dai tempi antichissimi sia per curare le ferite, soprattutto quelle da battaglia, ma anche nei casi di nevralgia, malattie mentali, come sedativo, nei casi di punture di insetti o di malaria. Anche Ippocrate, lo cita come medicina dalle notevoli proprietà medicamentose.
Nel Medioevo l’iperico era chiamato “Cacciadiavoli” sia per il suo caratteristico odore d’incenso, sia per un’allusione alle virtù esorcistiche.
I seguaci della medicina dei Segni, ne facevano uno specifico uso in tutte le lesioni che provocavano perdita di sangue, questo per le sue foglie bucarellate e per i suoi fiori che trasudavano un succo rosso sanguinolento. Infatti ancora oggi l’iperico è utilizzato con successo per curare le piaghe. In molti paesi del Nord Europa, c’è la tradizione di raccogliere l’iperico e le ragazze usavano appendere un rametto fiorito sul letto per trarre in matrimonio un uomo da loro scelto.
STUDI E RICERCHE
Alcuni studi clinici hanno dimostrato che l’Iperico ha un’efficacia paragonabile ad alcuni psicofarmaci nella cura della depressione lieve e moderata. Una rassegna della Cochrane Library dimostra che su ben 29 studi clinici dimostrerebbe l’efficacia dell’iperico anche nei casi di depressione grave. Negli studi l’erba di San Giovanni è stata confrontata sia con placebo (farmaco inattivo), sia con farmaci antidepressivi di prima generazione (triciclici) e di recente introduzione (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, Ssri). I dati ottenuti su più di 5000 pazienti indicano che questa pianta medicinale non avrebbe nulla da invidiare a triciclici e Ssri, con il vantaggio di essere meglio tollerata e comportare minori effetti collaterali.
Il principio inizialmente ritenuto attivo era l‘ipericina, ma i recenti sviluppi hanno chiarito che molti classi chimiche sono da considerarsi responsabili dell’attività: naftodiantroni (ipericina, pseudoipericina), floroglucinoli (iperforina), flavonoidi (amentoflavone) ed altri composti con probabili effetti sinergici.
L’iperico è attualmente in fase di ricerca da parte del National Institute of Health, il quale ha finanziato sperimentazioni cliniche sull’ipericina in soggetti positivi da HIV (AIDS), utilizzando dosaggi orali di ipericina.
Il composto è in fase di ricerca anche come agente antivirale nelle trasfusioni sanguigne, l’enuresi notturna dei bambini, le malattie della pelle come la psioriasi, l’artrite reumatoide, ulcera peptica e anche per i postumi di una sbornia.
PRINCIPI ATTIVI:
- naftodiandroni (ipericina* 0,5-0,7%)
- flavonoidi vari (iperina o iperoside 0,5-2%, catechine, santoni, isoquercitrina, la quercitina e rutina aumentano la resistenza ai capillari e regolano la loro permeabilità, inoltre protteggono dalle emorragie e dalle rotture dei capillari, antivirali..)
- principio antibiotico (iperforina)
- xantoni (kielcorina, magnigerina)
- tannini (fino al 10% soprattutto nei fiori)
- olio essenziale (pinene, mircene, limonene)
- vitamina B3 (acido niconitico): abbassa il colesterolo ed ha un’azione disintossicante (narotici e alcool) e per tutti i problemi di pelle
- vitamina A e C
- colina e peptina
- acidi caffeico e clorogenico
* l’ipericina è considerato il principio attivo principale nel trattamento della depressione, insieme ad iperforina ed ai flavonoidi. L’ipericina ha anche dimostrato di possedere promettenti proprietà antitumorali e ha la capacità di inibire la crescita dei tumori cerebrali, del cancro al polmone e del cancro della pelle in vitro (in laboraorio).
INDICAZIONI TERAPEUTICHE
Uso interno:
- disturbi del sistema nervoso (ansiolitico, tensione nervosa, disturbi del sonno)
- antidepressivo per eccellenza, utilizzato nel trattamento sintomatico degli stati depressivi di lieve e moderata gravità
- apprezzato nel periodo della menopausa, per alleviare stati di irritabilità, depressione e ansietà
- antivirale, astringente, antibatterico e antifungino
- indicato per gli ipertesi, contro la pressione alta, dovuto probabilmente alla sua azione vasodilatatoria e leggermente diuretica
- antinfiammatorio delle vie urinarie, respiratorie (asma, bronchite, tosse, catarro) e apparato gastro-intestinale (lenisce le ulcere, le gastriti, coliti ..)
- contrasta la nausea e allevia la diarrea
- aperitivo e digestivo
- effetto sedativo e riduzione del dolore (azione analgesica), adatto alla cura di nevralgia, tensione nervosa, fibrositi, sciatica e dolori reumatici..
Uso esterno:
- possiede proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e cicatrizzanti, di conseguenza ha una forte azione rigenerante sulle cellule epiteliali, accellera le guarigioni da ferite, è indicato per lievi bruciature, ulcerazioni della pelle e piaghe. Inoltre ideale come antidolorifico in casi di artrosi, gotta, reumatismi, traumi e contusioni. La sua azione cicatrizzante e antinfiammatoria lo trova un ottimo preparato anche per le vene varicose e nel trattamento delle emorroidi.
PREPARAZIONI FITOTERAPICHE
N.B. E’ importante scegliere il preparato fitoterapico idoneo in base al problema che vogliamo affrontare. Per quanto riguarda un effetto antinfiammatorio (tosse, colite, gastrite..) va benissimo prendere l’iperico anche sotto forma di infuso, ma se vogliamo utilizzare la pianta per le sue proprietà antidepressive si consiglia di prendere o l’estratto idroalcolico o le capsule titolate in ipericina.
- Infuso: mettere un cucchiaio di erba in una tazza d’acqua bollente, lasciare in infusione coperto per 15 minuti. Filtrare e bere 2-3 tazza al giorno
- Estratto idroalcolico: 30-40 gocce 3 volte al giorno
- Estratto secco titolato in ipericina, la titolazione standard è dell 0,3% e ogni capsula di solito contiene 300 mg di estratto, la dose è di una capsula 3 volte al giorno, durante i pasti
- Olio di Iperico , da utilizzare per uso esterno, per la sua azione antinfiammatoria, lenitiva e cicatrizzante.
LE DOSI GIORNALIERI CONSIGLIATE:
Il dosaggio ottimale di iperico, in base alla maggior parte degli studi medici, è di 300 mg (dosaggio che si trova normalmente in una capsula) di estratto di iperico per 3 volte al giorno, per un totale di 900 mg al dì.
E’ riconosiuto che 900 mg di estratto secco di iperico al giorno aumentano il livello di serotonina, la molecola del benessere.
L’effetto dell’iperico si manifesta dopo 2-3 settimane di trattamento (come i farmaci tradizionali). E’ opportuno poi continuare il trattamento per almeno 2-3 mesi per avere un risultato più stabile, successivamente si può ripetere specilamente nei periodi critici, di solito l’autunno o la primavera. Per accellerare la risposta antidepressiva, si può associare un trattamento con gli oligoelementi, molto valida è l’associazione Rame-Oro-Argento, una dose (una fiala) tutti i giorni per 7-10 giorni, poi a giorni alterni per altri 20 giorni circa, ovviamente insieme.
CONTROINDICAZIONI:
L’uso di iperico è sconsigliato durante la gravidanza, allattamento ed in pediatria.
Un inconveniente derivante dall’assunzione di Iperico può essere costituito da dermatiti ed eritemi solari causate dall’ipericina, la quale è fortemente sensibile al sole, soprattutto in soggetti fotosensibili, che dovrebbero evitare la luce solare diretta dopo l’assunzione, è bene quindi esporsi poco al sole ed eventualmente utilizzare alte protezioni. Non deve essere utilizzato durante trattamenti solarium o UV.
Effetti collaterali minori comprendono: rush cutaneo, nausea, mal di stomaco, astenia ed irrequietezza, reazioni allergiche, stanchezza e agitazione.
COMPETIZIONE CON ALTRI FARMACI:
- evitare l’utilizzo di iperico in contemporanea all’uso di altri antidepressivi di sintesi (es. antidepressivi triciclici e SSRI), per non entrare in competizione tra farmaco e fitoterapico.
- l’iperico è un forte induttore del sistema microsomiale epatico, quindi non è raccomandabile l’utilizzo d’iperico quando si stanno assumendo altri farmaci di cui potrebbe ridurre l’efficacia (es. Ciclosporina, teofillina, benzodiasepine, farfari, indinavir, ritonavir, saquinavir).
- anticonvulsionanti
- non deve essere somministrato contemporaneamente a contraccettivi orali in quanto si potrebbe avere una perdita di efficacia anti-concezionale.
- nei trattamenti anticoagulanti orali con somministrazione di warfin
Normativa:
In Italia una disposizione del Ministero della Salute limita la quantità di ipericina presente nei prodotti erboristici a 21 microgrammi al giorno, quindi molto inferiore a dosaggi dimostrati utili per la cura della depressione.
OLEOLITO DI IPERICO faidate
E’ uno dei rimedi popolari più conosciuti ed utilizzati , grazie alle sue spiccate proprietà antinfiammatorie, analgesiche e cicatrizzanti. E’ ottenuto per macerazione delle sommità fiorite fresche in olio d’oliva extravergine.
Procedimento :
Mettere a macerare 250 gr d’iperico in 1/2 litro d’olio extra vergine d’oliva. Lasciare il recipiente al sole per 6-7 giorni. L’ipericina, di color rosso vivo, verrà rilasciata visibilmente nel preparato finale.
Efficace nel trattamento di:
- scottature, bruciature, eritemi solari
- ustioni di primo grado
- per disinfettare brufoli e acne
- per piaghe, ulcerazioni e pruriti
- ferite e abrasioni
- dolori reumatici, mialgie e sciatica