Storia e tradizione dei bagni di fieno
I nostri antenati già apprezzavano il benefico effetto del fieno in cui trovavano distensione e si riposavano dalle fatiche della vita quotidiana.Rimedio centenario contro i reumatismi e dolori articolari, utilizzati da sempre dai contadini ed oggi molto diffusi nelle SPA del nord Italia e nord Europa. In Alto Adige usavano prendere bagni di fieno non solo i mietitori, ma anche altra gente di campagna. In passato la pratica del bagno di fieno era piuttosto primitiva: si scavava un buco in un gran mucchio di fieno, ci si infilava, si copriva di fieno anche la parte superiore del corpo e si aspettava che iniziasse la sudorazione. Si rimaneva nel fieno finché il calore sviluppato dal fieno imbevuto d’acqua, non costringeva ad uscire il “paziente” rapidamente.I bagni di fieno favoriscono la riduzione del dolore nelle articolazioni e migliorano la mobilità della colonna vertebrale. Si ottengono benefici, con una considerevole riduzione del dolore nelle osteoartrosi, nelle forme spastiche, nei trattamenti post-traumatici della articolazione.L’effetto analgesico dell’impacco di fieno spesso è cosi spettacolare che è stato chiamato anche “la morfina della medicina naturale”. L azione medicinale dei fiori di fieno, mediata dal calore dell’impacco penetra fino agli organi più interni stimolando la diuresi e i processi ghiandolari di eliminazione.
Indicazioni
- antispastico, lenisce i dolori mestruali, scioglie i crampi e le coliche sia epatiche che renali
- sedativo dei dolori cronici delle articolazioni, nelle artrosi, cervicalgie, lombaggini e lomboscaitalgie
- azione rivitalizzante, apporta calore, energia, stimola le difese immunitarie ed estrae le tossine.
- effetto benefico sul sistema nervoso favorendo il sonno e il rilassamento ( se applicato la sera prima di coricarsi).
Dove viene applicato?
Utilizzo
Controindicazioni
I bagni sono consigliati per tutte le forme degenerative e stati infiammatorie ( appendicite, tubercolosi , ma non per le infiammazioni acute come artrite reumatoide ) e sono sconsigliati in soggetti con cardiopatie ischemiche croniche, angina pectoris,insufficienza renali ed epatiche gravi, fratture ed emorragie. Sono tollerate le varici venose, purchè non in forma grave.