Fino al 1984 si riteneva che lo stomaco, dal pH fortemente acido, fosse assolutamente sterile, privo cioè di qualsiasi forma di colonizzazione microbica. Fu solo grazie alla scoperta di due medici australiani, Berry J. Marshall e Robin Warren, che il mondo scientifico dovette arrendersi all’evidenza non solo della capacità, più unica che rara di un particolare Helicobacter Pylori di svilupparsi nell’ambiente acido dello stomaco, ma anche della stretta connessione esistente tra la presenza di tale batterio nello stomaco e lo sviluppo di gastrite ed ulcera. Berry J. Marshall e Robin Warren ricevettero il premio Nobel per la medicina nel 2005, “per avere scoperto il batterio Helicobacter pylori e il suo ruolo nella gastrite e nell’ulcera peptica”.
É quindi accertato che l’Helicobacter Pylori è un batterio in grado di resistere e di riprodursi nell’ambiente fortemente acido dello stomaco; ciò gli è possibile perchè produce un enzima, l’ureasi, che, attraverso la liberazione di ammoniaca, neutralizza l’acidità gastrica creando attorno al batterio un microambiente compatibile con la sua esistenza. Una volta insediato nello stomaco sottopone la mucosa gastrica all’aggressione da parte di numerose tossine prodotte durante il suo metabolismo. Le sostanze secrete (tra cui l’ammoniaca ed enzimi come la proteasi, la catalasi e la fosfolipasi) e i movimenti che esso compie (possiede flagelli che gli consentono di spostarsi con movimenti elicoidali, da cui il nome “Helicobacter”) sono lesivi per la mucosa gastro-duodenale e portano, nel tempo, allo sviluppo di problemi quali gastriti, ulcere e infiammazioni. Poiché esso vive immerso nella mucosa gastrica, la sua presenza e il logorio esercitato dai movimenti dei suoi flagelli, provocano sia problemi digestivi sia infiammazioni alle pareti dello stomaco e del duodeno. Il batterio è inoltre in grado di aumentare la permeabilità della mucosa agli ioni idrogeno (fisiologicamente prodotti dalle cellule dello stomaco per adempiere ai meccanismi digestivi) incrementando il rischio di gastrolesività.
Helicobacter Pylori: un’ infezione molto diffusa
Nell’adulto l’H. Pylori è associato a condizioni patologiche quali dispepsia, alitosi, malattia da reflusso gastroesofageo, gastrite, ulcera gastrica e duodenale. Numerosi studi hanno evidenziato che l’Helicobacter Pylori è presente nel 90% dei casi di ulcera duodenale e nel 70% dei casi di ulcera gastrica. Inoltre, l’infezione da Helicobacter Pylori aumenta il rischio di lesioni gastriche nei pazienti trattati con farmaci antinfiammatori non steroidei (categoria di farmaci cui appartiene anche la comunissima aspirina). L’eradicazione del batterio migliora sensibilmente tali problematiche. L’infezione da Helicobacter Pylori è molto diffusa, si calcola che ne sono affetti il 20% dei ventenni, il 40% dei quarantenni e il 60% dei sessantenni. L’incidenza aumenta con l’età, probabilmente a causa del progressivo indebolimento del sistema immunitario e della diminuzione di produzione di succhi gastrici.
Helicobacter Pylori, conseguenza di un “terreno” intestinale in disbiosi
Il sistema immunitario ha infatti un ruolo fondamentale nell’impedire l’insediamento del batterio quando l’organismo ne è inizialmente contaminato. Un sistema immunitario equilibrato sarà in grado di contrastare il batterio prima che questo riesca a farsi strada nello strato mucoso protettivo che riveste le pareti dello stomaco.
Importantissima a questo scopo è la presenza nell’intestino di una flora batterica benefica equilibrata in grado, da una parte, di difendere direttamente l’apparato digerente (creando un ambiente ostile agli aggressori), dall’altra di istaurare quell’indispensabile collaborazione immunitaria con il sistema linfatico delle mucose che stimoli e renda efficienti le capacità difensive generali dell’organismo.
Purtroppo si sta assistendo sempre più ad un peggioramento dell’equilibrio microbico intestinale: in linea di massima infatti l’alimentazione occidentale è poco equilibrata e produce effetti decisamente negativi sul delicato equilibrio dell’ecosistema intestinale, in quanto prevede insufficienti apporti di fibre ed un’eccessiva assunzione di carboidrati raffinati e di proteine animali.
Oltre a ciò, il cibo “tecnologico” del mondo occidentale contempla la spesso inconsapevole assimilazione di conservanti, coloranti, pesticidi, estrogeni ed antibiotici che, a livello intestinale, hanno un vero e proprio effetto “devastante” nei confronti della flora batterica fisiologica. In definitiva possiamo asserire che le errate abitudini alimentari e la qualità dei cibi che giornalmente assumiamo, oltre all’abuso di farmaci (in particolare antibiotici), sono fra le cause principali di disbiosi intestinale, con conseguente indebolimento delle difese immunitarie e facilità ad ammalarsi.
In primis, quindi, possiamo affermare che alla base della così ampia diffusione dell’infezione da H. Pylori vi è il progressivo venir meno della salute e dell’equilibrio del “terreno” intestinale (disbiosi), situazione sempre più diffusa, soprattutto nel mondo occidentale.
Il trattamento dell’Helicobacter Pylori con la medicina convenzionale
La medicina ufficiale, pur avendo sviluppato efficaci metodi d’indagine per la diagnosi dell’effettiva presenza dell’H. Pylori (urea breath test, ricerca dell’ antigene fecale dell’ H. pylori, ecc.), non è tuttavia in possesso di un approccio veramente efficace per eradicare definitivamente il batterio dalla mucosa gastrica. Gli antibiotici di sintesi normalmente impiegati danno infatti spesso origine a fenomeni di resistenza, oltre ad avere il grave limite di peggiorare la disbiosi intestinale dell’individuo, con il conseguente ulteriore indebolimento delle difese immunitarie ed il pericolo di continue recidive. Come se ciò non bastasse, i farmaci inibitori di pompa protonica, utilizzati in associazione, alterano la fisiologica funzionalità dello stomaco rendendo difficoltosa la digestione ed innescando il pericolo dell’istaurarsi di problematiche intestinali conseguenti a maldigestione.
È stato inoltre recentemente evidenziato che tali farmaci interferiscono con l’assorbimento di calcio e inducono un aumento del rischio di fratture all’anca, risultando perciò dannosi ai fini della tutela dell’integrità dello scheletro. (JAMA. 2007 Apr 4;297(13):1429).
A questo punto, per le considerazioni sopraccitate, un approccio veramente valido in termini di efficacia, al fine del raggiungimento della soluzione definitiva, deve da una parte agire direttamente sull’H. Pylori per via sistemica, con un’azione antibiotica naturale, e contemporaneamente contribuire a rafforzare ed equilibrare i naturali meccanismi difensivi dell’organismo.
Oltre a ciò, l’approccio, sempre per via sistemica, dovrà contribuire ad alleviare la sintomatologia (iperacidità, digestione lenta e difficile, bruciori di stomaco, ecc.), senza alterare in alcun modo le fisiologiche funzionalità dello stomaco, ed aiutare a sfiammare e a riparare la mucosa gastrica, inevitabilmente logorata dai movimenti dei flagelli dell’H. Pylori e dalle sostanze prodotte durante il suo metabolismo. La natura può perciò ancora una volta correre in aiuto, con elementi di provata efficacia.
La natura ti aiuta nell’eliminazione definitiva dell’Helicobacter Pylori .
Risolvere definitivamente l’infestazione da Helicobacter Pylori è spesso una vera impresa. La natura può però ancora una volta essere di grande aiuto, prima di tutto grazie all’impiego dell’Estratto di semi di Pompelmo (GSE), la cui efficacia nei confronti dell’Helicobacter Pylori è stata confermata da numerosi studi e applicazioni.
GSE e Helicobacter Pylori. I risultati ottenuti circa l’efficacia dell’Estratto di semi di Pompelmo (GSE), nei confronti di vari ceppi batterici, hanno evidenziato che il GSE è in grado di eliminare direttamente l’Helicobacter Pylori. Questi dati permettono di identificare nell’Estratto di semi di Pompelmo il rimedio naturale ideale per l’eradicazione del batterio dalla mucosa gastrica.
L’efficacia del GSE nei confronti dell’H. Pylori si esplica anche in modo indiretto ed è legata alle sue proprietà di “pulitore selettivo” intestinale; il GSE infatti, a differenza dei comuni antibiotici sintetici, agisce sui patogeni senza intaccare significativamente la flora batterica fisiologica intestinale, come confermato da uno studio pubblicato sul “Journal of Orthomolecular Medicine” volume 5 n° 3 del 1990.
Abbiamo già espresso in precedenza l’importanza che una flora batterica, sana ed equilibrata, riveste per l’equilibrio e l’efficienza del sistema immunitario e per l’adeguata difesa dell’organismo da qualsiasi forma di infezione, incluso l’H. Pylori. Il GSE quindi, per l’azione diretta sull’H. Pylori e indiretta sul rafforzamento del sistema immunitario, a partire dalla creazione di un migliore “terreno” intestinale, costituisce un validissimo rimedio naturale per eradicare l’H. Pylori proteggendo la flora batterica fisiologica e consentendo perciò di rafforzare le difese dell’organismo.
Inoltre l’Estratto di semi di Pompelmo si è dimostrato efficace nel fornire gastroprotezione e nell’accelerare la guarigione di lesioni a carico della mucosa gastro-intestinale (tipiche conseguenze dell’infezione da H. Pylori), con meccanismi citoprotettivi e riparatori coinvolgenti l’attivazione dei fattori di protezione naturali della mucosa.
Queste scoperte, unite alle proprietà antibatteriche nei confronti dell’H. Pylori, esaltano la funzionalità del GSE nei confronti della mucosa gastro-duodenale e lo rendono ideale per un approccio naturale ed efficace, volto all’eradicazione dell’H. Pylori e al ripristino dell’integrità funzionale e protettiva della mucosa stessa.
Per le considerazioni sopraccitate, il GSE rappresenta perciò il cardine di un approccio straordinariamente efficace nei confronti dell’ H. Pylori.
L’associazione e la sinergia con estratti vegetali specifici consente di:
- Agire a livello gastrico con un duplice scopo: da una parte favorendo la digestione e attenuando i bruciori di stomaco e l’iperacidità, dall’altra contrastando direttamente la contaminazione da H. Pylori;
- Agire direttamente con una spiccata azione antibiotica naturale, senza alterare la flora batterica fisiologica, per l’eradicazione dell’H. Pylori;
- . Favorire il riequilibrio della flora intestinale ed il contemporaneo rafforzamento delle naturali difese organiche;
- Favorire la riparazione della mucosa gastrica.
Questo approccio, associato come sempre ad un sano stile di vita (alimentare, ma non solo) prevede l’utilizzo di rimedi naturali che per tradizione popolare, confermata da recenti studi, rappresentano un’opportunità per riuscire ad arrivare alla soluzione definitiva.
- Agire a livello gastrico con un duplice scopo: da una parte favorendo la digestione e attenuando i bruciori di stomaco e l’iperacidità, dall’altra contrastando direttamente la contaminazione da H. Pylori
La natura puà aiutarti con
- Estratto di semi di Pompelmo: azione antibiotica diretta sull’H. Pylori, riparatrice sulla mucosa gastrica e di “pulizia selettiva” intestinale, nel pieno rispetto della flora batterica fisiologica.
- Ananas: un vero e proprio digestivo; questa caratteristica è dovuta al principio attivo bromelina, un’enzima con spiccata azione proteolitica, atta cioè a digerire le proteine.
- Cardamomo: tradizionalmente impiegato per curare il mal di stomaco e favorire la digestione, ha infatti indiscussa attività eupeptica, stimolante, stomachica e, soprattutto, carminativa.
- Coriandolo: ottimo antidiarroico, ma i semi hanno anche proprietà straordinariamente digestive.
- Cumino: contiene i terpeni carvone e limonene che aiutano a regolare le funzionalità gastrointestinali, stimolando la secrezione gastrica e alleviando eventuali dolori o crampi addominali grazie all’azione antispasmodica.
- Rabarbaro: la droga agisce a piccole dosi come stomachico e amaro tonico, stimolando le secrezioni e la motilità gastrica, perciò facilitando i processi digestivi.
- Cardo mariano: stimola l’appetito, ma soprattutto favorisce la digestione; è, inoltre, un ottimo antispasmodico.
La forma più idonea all’assunzione di tali funzionali vegetali, idonei all’equilibrio delle funzioni fisiologiche dell’apparato digestivo, è rappresentata dalle compresse deglutibili, da assumere al bisogno dopo i pasti principali.
2 – Agire direttamente con una spiccata azione antibiotica naturale, senza alterare la flora batterica fisiologica, per l’eradicazione dell’H. Pylori
La natura puà aiutarti con
- Estratto di semi di Pompelmo: azione antibiotica diretta sull’H. Pylori, riparatrice sulla mucosa gastrica e di “pulizia selettiva” intestinale, nel pieno rispetto della flora batterica fisiologica.
- Echinacea purpurea: appartenente alla famiglia delle Asteraceae e originaria degli Stati Uniti centrali, è in grado di rallentare la diffusione dei germi patogeni innescando un meccanismo di difesa contro i germi e attivando contemporaneamente l’attività rigeneratrice dei tessuti. Per questa ragione i preparati di echinacea sono considerati efficaci nel trattamento degli stati settici e delle patologie infettive in generale.
- Rhodiola: tipica dei climi freddi dell’emisfero boreale, ha la capacità di aumentare le resistenze dell’organismo alle tossine; incrementa il livello degli enzimi, del RNA e delle proteine ed è, quindi, in grado di ridurre i tempi di recupero in conseguenza ad affaticamenti o prolungate malattie.
- Uncaria: originaria del Sud America, l’Uncaria, di cui si utilizza la corteccia, rivela una potente efficacia quale regolatrice del sistema immunitario. Il suo utilizzo porta ad un aumento della resistenza nell’organismo alle infezioni e migliora la risposta in caso di malattia.
- Tea tree oil (Melaleuca alternifolia): pianta Australiana con oramai acquisite, ed ampiamente dimostrate proprietà antivirali, è anche efficace contro batteri e funghi ed è un potente stimolante del sistema immunitario.
Ancora una volta la forma più idonea all’assunzione di tali funzionali vegetali è rappresentata dalle compresse deglutibili, da assumere ai dosaggi consigliati, preferibilmente prima dei pasti, per un mese.
3. Favorire il riequilibrio della flora intestinale ed il contemporaneo rafforzamento delle naturali difese organiche
La natura puà aiutarti con
- Triade di batteri probiotici: per un’adeguata colonizzazione di tutto l’intestino, dal tenue al crasso, contrastando la disbiosi intestinale, con conseguente attività di riequilibrio del sistema immunitario e capacità di contrastare quindi le recidive da Helicobacter Pylori. I probiotici indicati, per un totale di cellule non inferiore a 3 miliardi, sono in tal caso: Bifidobacterium bifidum, Lactobacillus bulgaricus e Lactobacillus acidophilus. Sono coltivati su terreno vegetale, perciò naturalmente privi di derivati del latte, e a coltura integrale, ossia comprensivi del fluido supernatante (sostanza prodotta dai batteri benefici durante la loro crescita nel terreno di coltura). Tale fluido è costituito da composti antimicrobici, come il perossido di idrogeno e l’acidofilina, vitamine, enzimi, antiossidanti ed immunostimolanti; il supernatante costituisce un tampone naturale per i batteri probiotici che permette loro di sopravvivere agli acidi gastrici e fornisce tutto ciò che occorre per riuscire a formare delle colonie, poichè restano nel proprio ambiente naturale.
- Frutto-oligosaccaridi: fibre prebiotiche con spiccata capacità di mantenere vitali i probiotici e di stimolare la colonizzazione del colon ad opera dei bifidobatteri.
- Estratto di semi di Pompelmo: azione antibiotica naturale per l’azione diretta sull’H. Pylori e per la pulizia selettiva intestinale, nel pieno rispetto della flora batterica fisiologica.
- Uncaria: originaria del Sud America, l’Uncaria, di cui si utilizza la corteccia, rivela una potente efficacia quale regolatrice del sistema immunitario. Il suo utilizzo porta ad un aumento della resistenza nell’organismo alle infezioni e migliora la risposta in caso di malattia.
- Morinda citrifolia (Noni): utile per regolare la funzione e la rigenerazione cellulare delle cellule danneggiate, stimolare la produzione delle cellule T che svolgono un ruolo chiave nell’annientare le malattie e rafforzare il sistema immunitario.
La forma più idonea all’assunzione di tali funzionali è rappresentata da pratici flaconcini con il tappo dosatore. Il dosaggio raccomandato è di un flaconcino al giorno, da assumere a stomaco vuoto.
4. Favorire la riparazione della mucosa gastrica
La natura puà aiutarti con
- Estratto di semi di Pompelmo: il GSE, noto per le proprietà antimicrobiche, riconosciute da laboratori ed istituti di tutto il mondo, è stato recentemente impiegato da un gruppo di ricerca presso Jagiellonian University Medical College a Cracrovia (Polonia) allo scopo di studiarne le potenziali proprietà nei confronti della protezione della mucosa gastro-intestinale.Gli studi, come già menzionato, hanno confermato le ipotesi dei ricercatori evidenziando sia il ruolo gastroprotettivo del GSE sia la sua capacità di accelerare la guarigione delle lesioni. Queste scoperte, unite alle note proprietà antibatteriche nei confronti dell’Helicobacter Pylori, ne esaltano l’attività gastroprotettiva e riparatrice.
- Centella: studi scientifici hanno avvalorato gli impieghi tradizionali della pianta quale cicatrizzante e vasoprotettrice e ne hanno evidenziato le spiccate proprietà nei confronti della ristrutturazione e rigenerazione del tessuto connettivo. Attraverso la stimolazione dei fribloblasti, la centella induce la sintesi sia dei componenti del tessuto connettivo, i glicosamminoglicani, sia del collagene e dell’elastina, accelerando i processi di guarigione delle ferite.Nel caso di ulcere e gastriti, il suo impiego risulta prezioso per ristrutturare e rafforzare la barriera mucosa gastro-intestinale, per proteggere dal danno ad opera dei fattori aggressori e per accelerare la rimarginazione delle lesioni.
- Alloro: le pectine, di cui sono ricchi i frutti e le foglie, idratandosi aderiscono alle pareti dello stomaco aumentandone la resistenza nei confronti di agenti lesivi sia endogeni che esogeni.
- Lythrum salicaria: deve il suo nome a lythron, che significa grumo di sangue, a testimonianza delle sue note proprietà antiemorragiche. L’azione sinergica dei principi attivi del fitocomplesso risolve lo stato infiammatorio della mucosa gastro-intestinale e favorisce l’emostasi delle lesioni, prevenendo eventuali complicanze emorragiche.
- Rutina: flavonoide con spiccate proprietà vasoprotettrici, antiossidanti e riepitelizzanti, grazie alle quali coadiuva ed accelera i processi di cicatrizzazione delle mucose infiammate o danneggiate.
- Boswellia: dalle spiccate proprietà antinfiammatorie, a differenza dei classici antinfiammatori di sintesi (FANS), non induce intolleranza gastrica, anzi manifesta attività protettiva nei confronti di ulcere e gastriti.
- Passiflora: nota per le proprietà sedative e calmanti. Data la rilevanza di stress e ansia nell’insorgenza di ulcere e gastriti, la passiflora risulta particolarmente indicata. Inoltre, la sua riconosciuta capacità di alleviare gli spasmi gastro-intestinali consente di ottenere anche un effetto sedativo del dolore. Il suo estratto è sicuro nel trattamento di stati ansiosi e nervosi, senza il rischio di dipendenza e/o assuefazione.
In tal caso si consiglia di assumere i funzionali vegetali, ancora una volta sotto forma di compresse deglutibili, a stomaco vuoto, al fine di favorirne l’azione diretta sulla mucosa. Il dosaggio consigliato è di 3 compresse al giorno, una a metà mattina, una a metà pomeriggio ed una alla sera prima di coricarsi.
CONSIGLI ALIMENTARI
DURATA DELLA DIETA: almeno 40 GIORNI
IMPORTANTE: Per non affaticare lo stomaco è fondamentale evitare pasti troppo abbondanti, soprattutto alla sera. Uno spuntino a metà mattina e uno nel pomeriggio contribuiscono, inoltre, a tamponare l’acidità di stomaco dovuta ad un digiuno prolungato.
ALIMENTI DA ELIMINARE
- Zuccheri: zucchero raffinato (bianco, ossia saccarosio), glucosio, maltosio, mannitolo, lattosio, galattosio, succo d’acero, succo d’agave, miele, melassa, cioccolato, marmellate, creme, budini, caramelle, biscotti farciti, prodotti di pasticceria in generale, sciroppi, succhi di frutta, gelati, bibite zuccherate etc.
- Latte e tutti i latticini, incluso lo yogurt.
- Carne sia rossa sia bianca poiché la digestione delle proteine animali richiama fisiologicamente una considerevole produzione di acido cloridrico, che, in caso di mucosa infiammata/danneggiata, la irrita fortemente.
- Uova.
- Cibi industriali (confezionati, conservati, raffinati).
- Tè contenente teina, caffè. Tisane a base di menta (la menta stimola la produzione di acido cloridrico). Alimenti particolarmente acidi e di difficile digestione: aceto, agrumi, pomodori, cipolle crude, peperoni crudi.
- Spezie piccanti.
- Fritti.
- Alimenti a cui si è intolleranti o allergici.
- Sale raffinato.
- Alcolici.
ALIMENTI DA CONSUMARE CON CAUTELA
Zucchero di canna integrale (solo se indispensabile). Come dolcificante preferire malto di riso, di mais, d’orzo, dolcificanti naturali ottenuti dalla germinazione dei cereali, peculiarità che li rende un concentrato di minerali e vitamine. Il malto, a differenza dello zucchero grezzo di canna, viene assimilato lentamente dall’organismo e fornisce un’energia costante e continua mantenendo il tasso glicemico pressoché uniforme. La germinazione inoltre contribuisce alla formazione di amilasi, enzima che favorisce la demolizione dell’amido, riducendo la quota che arriva indigerita nell’intestino crasso e quindi minimizzando il rischio di fermentazioni. Si consiglia anche di evitare l’eccesso di cereali contenenti glutine: frumento, farro, avena, segale e derivati. Tè comune e tè verde.
ALIMENTI DA PREFERIRE ED INTEGRARE
- Frutta e verdura biologica di stagione, in particolare zucca, carote, patate, barbabietole, banane, melone, albicocche, alimenti ricchi di provitamina A che contrastano l’aggressività dei succhi gastrici, nei confronti delle pareti dello stomaco, e mantengono integra la mucosa dell’apparato digerente. Il cavolo per la proprietà cicatrizzante. Fin dall’antichità, nel trattamento dell’ulcera, è consigliato bere il succo di cavolo. La preparazione del succo di cavolo si realizza sminuzzando 3-4 foglie di cavolo verza fresco crudo, con un frullatore con un’aggiunta di poca acqua. Il succo viene poi somministrato, per 3-5 settimane, nel corso della mattinata e del pomeriggio in piccole porzioni (“Cura delle malattie con ortaggi, frutta e cereali”, autore Jeean Valnet ed. Giunti).
- Aglio, porro, zenzero fungono da antibiotici naturali che possono essere d’aiuto, nel contrastare il batterio Helicobacter pylori.
- Alimenti fermentati come yogurt di soia senza zuccheri aggiunti, crauti, pane integrale a lievitazione naturale preparato con lievito di pasta madre, miso (alimento fermentato derivante dai semi della soia che può essere paragonato ad un dado vegetale, da aggiungere nei cereali, nelle vellutate di verdura, nelle minestre, nei cereali a fine cottura quando la pietanza si è raffreddata, per non depauperarne i nutrienti). La fermentazione oltre a conservare i cibi, ha la caratteristica di rendere l’alimento più ricco di enzimi, di vitamine (in particolare la C e il gruppo B), antiossidanti, acido lattico e fermenti lattici vivi. Mangiare cibi fermentati è utile per favorire la digestione, rinforzare il sistema immunitario, prevenire i disturbi a carico dell’apparato digerente e garantire il corretto funzionamento di tutto l’organismo.
- Cereali integrali e pseudo cereali privi di glutine: riso, mais, quinoa, amaranto, grano saraceno. Il cereale specifico per lo stomaco è il miglio. Cotto con verdure dolci (come zucca e carote) è una pietanza che può essere considerata una vera e propria medicina per lo stomaco (è l’unico cereale, alcalino per natura, che bilancia la natura acida dello stomaco).
- Per l’azione sfiammante: l’orzo integrale (attenzione: contiene glutine).
- Legumi: lenticchie, fagioli, piselli, soia, fave. I legumi più indicati in caso di problematiche gastriche, poiché più facili da digerire, sono i ceci e i fagioli azuki. Oli di prima spremitura a freddo: oliva, cartamo, sesamo.
- Integrare la dieta con olio di lino e olio di canapa, per la ricchezza di acidi grassi polinsaturi tra cui omega-3 (acido grasso essenziale noto per la capacità di contrastare lo stato infiammatorio). L’olio di germe di grano e il germe di grano in scaglie sono fonti di vitamina E che in sinergia con la vitamina A favorisce l’integrità della mucosa gastro-intestinale.
- Semi oleaginosi come i semi di lino, noci, mandorle, nocciole. Particolarmente utile per la salute dello stomaco è l’integrazione di semi di sesamo, di girasole e di zucca perché fonti di Zinco, minerale che incrementa la produzione di mucina (glicoproteina presente nei secreti del tratto gastro-intestinale) che forma una specie di velo di protezione sulla mucosa gastro-intestinale, impedendo agli acidi fisiologici di aggredirla e danneggiarla.
- Tofu, tempeh. Pesce di piccola taglia e di mare aperto: orate, sardine, branzini, triglie, sgombri, etc..
- Alghe (Kelp). Per la colazione preferire bevande vegetali (“latte” di soia, di miglio, di quinoa, di grano saraceno, di avena, di riso, di riso germogliato, di mandorle) tè rosso, tè kukicha, privi di teina e caffeina, fiocchi di quinoa, di riso, di grano saraceno, soffiati di miglio, di riso, di grano saraceno, di amaranto.
- Utilizzare sale integrale ed erbe aromatiche per insaporire le pietanze in particolare timo, origano, maggiorana, rosmarino, erba cipollina.
BEVANDE
Acqua: bere almeno 2 litri d’acqua al giorno, a temperatura ambiente e lontano dai pasti, scegliendo acque con residuo fisso inferiore a 50 mg/litro e con pH compreso tra 6 e 7.
Bevande: tisane, decotti, centrifugati, infusi d’erba, tè bancha (ne esistono di due tipi: il hojicha con un contenuto minimo di teina, e il kukicha privo di teina), tè rosso conosciuto come tè rooibos: a differenza del tè nero e del tè verde, è naturalmente privo di teina e si caratterizza per la presenza di sostanze naturali importanti per l’organismo, come Vitamina C, Magnesio, Fosforo, Ferro, Zinco e Calcio (tutte le bevande sono da consumare al naturale).
CONSIGLI DI CARATTERE GENERALE
Smettere di mangiare e bere almeno 3/4 ore prima di andare a letto, masticare ogni boccone dalle 30 alle 50 volte, preferire il più possibile alimenti crudi o cotti al vapore (temperature superiori ai 48° uccidono gli enzimi), non mangiare cibi ossidati (per esempio la frutta quando inizia a scurirsi). Riposare adeguatamente.
Evitare il più possibile l’uso di farmaci (in particolare i farmaci antinfiammatori non steroidei – FANS – e gli antibiotici). Non assumere bevande gassate, in quanto possono contribuire alla formazione di gas e causare gonfiore e dolore. Non masticare chewing-gum nell’arco della giornata perché contribuisce a inghiottire involontariamente l’aria e anche questo provoca la formazione di gas.
Evitare il più possibile ansie e stress. Concedersi qualche spazio in più e trovare il tempo per dedicarsi alle proprie passioni e ai propri hobby.
Tre o quattro volte al giorno fare 4 respiri profondi (espirazione due volte più lunga dell’inspirazione) associando ad essi un ricordo positivo; questa pratica aiuta ad eliminare le tossine ed i radicali liberi dall’organismo; non indossare vestiti attillati che esercitino costrizione sulla respirazione.
ATTIVITÀ FISICA
Praticare giornalmente del movimento, almeno 20-30 minuti di passeggiata. Il corpo è fatto per muoversi e per essere attivo e, se siamo carenti in questo, ne pagheremo le conseguenze. Nella vita moderna sembra che non ci sia il tempo per l’attività fisica, ma in realtà nessuno può pensare di farne a meno, soprattutto a causa della vita attuale, stressante e tossica. Il moto infatti, oltre ad essere un valido strumento per scaricare le tensioni emotive, mantiene l’intero organismo in salute, favorisce il processo di detossificazione, rafforza il sistema immunitario e migliora il metabolismo. Si consiglia sempre un esercizio fisico che sia adeguato all’età.
PENSIERO POSITIVO
La motivazione positiva è ciò che permette di raggiungere gli scopi prefissati, tra cui anche il miglioramento della salute. Contrariamente la negatività è “veleno” in quanto condiziona negativamente corpo e psiche che sono indissolubilmente interconnessi tra di loro, pertanto il “soma” (organismo) è fortemente condizionato dai pensieri e dalle emozioni. Quando ci troveremo faccia a faccia con un malessere o con ciò che non ci piace, che non ci fa stare bene, avremo l’opportunità di ripetere a noi stessi che “staremo meglio”; giorno dopo giorno il problema diventerà un’opportunità per la trasformazione e il cambiamento.
Ormai le evidenze non lasciano più dubbi: il pensiero positivo può veramente guarire! Una persona ammalata può avere difficoltà a credere di star bene, ma se accetta l’idea di “sempre meglio”, questo implica “un po’ meglio di ieri”. Il subconscio che registra questo pensiero farà in modo che ci si predisponga effettivamente ad un miglioramento, e il risultato incoraggiante permetterà di crederci fino a poter dire finalmente: “sto bene”. Ogni giorno, quindi, troviamo il tempo per praticare il pensiero positivo, per ascoltare il nostro corpo e volerci bene, per nutrire sentimenti di gratitudine e di apprezzamento. Viviamo con passione e impegno nella vita, nel lavoro, con i nostri cari, con genuino amore! Noi, e solo noi, siamo gli attori e i registi della nostra quotidianità!
A cura di: Sostenitori del Naturale Curativo